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Essere genitori

Essere genitori è difficile, non si nasce “imparati”. E’ un impegno difficoltoso crescere i figli e, in genere, mamma e papà hanno aspetti non risolti che riversano, loro malgrado, su di loro. Ciò può avere conseguenze negative sulla loro vita di bambini e sul loro futuro. Quando i miei pronipoti erano piccoli avevo creato per loro i “Sogni magici” a loro molto graditi. Sono visualizzazioni che aiutano a superare disagi, conflitti, ostacoli e favoriscono uno sviluppo equilibrato. Sono molto utili ed efficaci, perché permettono ai bambini e ai ragazzini di accedere a risorse interiori che li aiutano a superare i problemi. Insegno queste speciali meditazioni ai Genitori che vogliono migliorare il rapporto con i propri figli e appianare gli eventuali conflitti.

La Famiglia interiore

Che cos’è “Famiglia”? Di solito si pensa a genitori e figli, ma c’è anche un’altra famiglia, quella interiore. Personalmente, finché non l’ho incontrata, avvertivo la nostalgia di qualcosa; quello che mi mancava, pur non sapendo cosa, mi creava aspettativa, disagio, anche sofferenza. Per fortuna, a un certo punto della mia vita attraverso il percorso del Voice Dialogue, l’incontro, anzi gli incontri. Il Voice Dialogue sottolinea che ognuno di noi è costituito da diverse parti che possiamo definire “energie” o “sé”. Noi siamo consapevoli solo di alcuni, i sé Primari che definiscono la nostra personalità. Invece i sé definiti Rinnegati sono a noi sconosciuti, seppur presenti e influenzanti. Essi sono la nostra famiglia interiore. Ed è dopo aver incontrato la mia che ho cominciato a sentirmi arricchita di maggior equilibrio, serenità, forza e completezza.

La Coppia

Prima di essere genitore, occorre essere coppia e cosa accade prima che la coppia diventi famiglia?
A questo proposito, c’è un bellissimo libro di Hal e Sidra Stone ideatori del Voice Dialogue: “La coppia viva -Come prendersi cura di sé e dell'altro per crescere insieme”. Gli Stones sottolineano che per vivere in modo soddisfacente ogni relazione, occorre essere consapevoli di cosa influenza il proprio orientamento nel processo di attrazione e scoprire gli aspetti di sé che giocano a favore e quelli a sfavore dei rapporti. In genere si è attratti dalle persone che presentano nella personalità i nostri sé rinnegati. E’ interessante ciò che avviene nella fase dell’innamoramento: Alessandra è fantasiosa, poco pratica, disordinata ed è attratta da Mattia che invece è razionale, concreto, ordinato (che sono i sé rinnegati di Alessandra, mentre gli aspetti della sua personalità sono i sé rinnegati di Mattia). All’inizio della loro relazione i sé primari, sono automaticamente messi da parte ed emergono le Afroditi, i sé bambini, quelli romantici e così via e tutto appare bellissimo, Alessandra e Mattia si sentono completamente accettati e amati dall’altro. Dopo un certo periodo, però, i sé primari ritornano, iniziano a criticare gli aspetti dell’altro e cominciano i problemi. Riconoscete il meccanismo? La soluzione sta nel conoscere bene se stessi, i propri funzionamenti, i sé primari e i sé rinnegati in modo da portare alla luce ciò che giace all’interno e che ci influenza senza che ce ne accorgiamo. Solo così si può avere una gestione consapevole e soddisfacente della relazione. Si cresce con la convinzione che l’amore sia una cosa semplice, due cuori e una capanna e tutto andrà da sé. Niente di più sbagliato: la relazione di coppia è un progetto che ha bisogno di conoscenze specifiche, attenzioni e cure.

La sessualità

Un aspetto importante in una relazione è l’intesa sessuale. Mi piace definire la sessualità “il rito dell’unione”. Il buon sesso, oltre a dare piacere, è portatore di energia vitale, se è vissuto bene. Per viverlo con consapevolezza, occorre sapere che in noi coesiste un team di sé collegati alla sessualità e ognuno ne ha una sua propria ed è molto salutare saperli conoscere.
Essi sono: il Romantico, il Bambino, il Magico, il Primitivo, il Gitano, lo Spirito libero e il Tantrico. Nei seminari che propongo su questo tema, i partecipanti, attraverso brani musicali selezionati, entrano in contatto con questi aspetti di se stessi, divenendo in grado di farli ‘essere’ e beneficiare così della qualità di ognuno.

I nemici della sessualità

Vediamo quali sono i sé che possono boicottare un’appagante vita Intima. Il Patriarca che porta le tradizioni del patriarcato, ossia i valori, le regole e le leggi dei millenni passati. Nella sua visione del mondo, l’uomo è ritenuto superiore e deve incarnare le qualità maschili, la donna, considerata inferiore, quelle femminili. (A questo proposito ho riportato un quesito ‘parlante’ a pagina 38 del mio libro “Sono nata poliedrica e non lo sapevo”) Il sesso frettoloso, poco alimentato dal piacere in generale, è al servizio del Patriarca e di una visione limitata della sessualità. I sé Spirituali, nutritisi di una cultura cristiana basata sulla macchia del peccato originale, i sensi di colpa, il sacrificio, possono avere un atteggiamento di diniego e di rimprovero nei confronti del sesso. L’Attivista, quella parte che non tira mai il freno e fa essere frenetici e frettolosi. Il Perfezionista: insieme al sé Attivista impone delle condizioni che rendono la vita un peso intollerabile. Richiede di fare tutto alla perfezione creando così blocchi e ingorghi energetici: tutto ciò inibisce il calore, l’espressività e la creatività. Il Critico: è quella parte che critica e fa costantemente il confronto con gli altri. “Cosa dirà la gente?-sei brutto-sei insignificante-sei grasso-troppo magro-stai invecchiando-sei noioso-dovresti rifarti…-dovresti essere… sei un fallimento…“. Sono alcune delle considerazioni che questo forte sé manda in onda non stop nella mente, facendo sentire inadeguati, insicuri, bloccando ogni iniziativa, soffocando la libera espressione.

Il Bambino interiore

Uno dei sé della nostra costellazione interiore che rappresenta un ingrediente essenziale per una relazione veramente completa è il Bambino interiore: è lui la base per la più profonda intimità. Ci possono essere molti meravigliosi punti di contatto tra due persone: la coppia può funzionare magnificamente sul piano fisico, emotivo o professionale ma, senza il Bambino vulnerabile la relazione sarà priva di qualcosa d’indefinibile, vi sarà sempre il desiderio di qualcosa di più.

Le dinamiche di vincolo

Alcune dinamiche di vincolo annientano la sessualità.
Quando l’uomo riveste il ruolo di padre responsabile di figlia bisognosa o la donna ha il ruolo di madre responsabile di figlio bisognoso, accade che l’adulto prende in carica la sessualità perché sa che il sesso è importante per la parte vulnerabile del partner. La sessualità c’è, ma manca qualcosa. La dinamica padre esigente e figlia devota è uno schema di tipo patriarcale in cui la donna si sottomette al sesso come a un dovere, perciò non sente nessun piacere né desiderio. Madre esigente e figlio dipendente: qui la donna sente fortemente la propria sessualità e la mette al servizio del suo potere; ciò fa sì che l’uomo possa dubitare della sua capacità sessuale. Se si vive la relazione in un ruolo di vulnerabilità, dando tutto il potere al partner, la sessualità perde la sua intensità. Quando si è molto critici verso il partner ma non si dice nulla, il desiderio può diminuire, perché ogni emozione non espressa si tramuta gradualmente in un silenzioso risentimento. Una sessualità piena e soddisfacente non inizia e finisce in camera da letto, non si può separare la parte fisica della relazione da ciò che accade tra i due partner negli altri aspetti della loro vita. La sessualità non funziona perché la relazione non funziona; è solo la punta dell’iceberg, è il segnale d’allarme per tutti quei temi su cui bisognerebbe lavorare.
Quando si comincia a scoprire quali sono i sé che conducono il gioco della sessualità, le cose iniziano a cambiare.


Nella mia professione ho scelto come strumento il counseling Voice Dialogue perché, appena l’ho scoperto, me ne sono innamorata.
E nel tempo ne ho appurata la notevole efficacia.
La scoperta dei sé interiori, di cui inconsciamente percepivo la presenza, ha determinato un forte cambiamento nella mia vita oltre a quella di molteplici persone in tutto il mondo. Di questo sarò sempre profondamente grata a Sidra e Hal Stone che l’hanno creato.
Nella pagina del sito dedicata al Voice Dialogue, ho pubblicato un grafico che mette in evidenza l’esiguità delle parti di cui siamo consapevoli e che compongono la nostra personalità; insieme al maggior numero di aspetti, i sé interiori appunto, che non conosciamo ma che ugualmente ci influenzano. E’ una sorta di terno al lotto conoscerli e scoprirne il ruolo, il sistema di pensiero, come ci influenzano, di che cosa hanno bisogno e come gestirli, affinché concorrano al nostro benessere.
Nella mia lunga esperienza, grazie anche all’intuizione, ho arricchito il counseling Voice Dialogue con due importanti procedure:

  1. L’esperienza quarantennale di donatore di prana mi ha portato a individuare in alcuni sé dei ristagni energetici invalidanti, provvedendo quindi alla loro rimozione. Ciò cambia totalmente il campo energetico di quella parte e perciò alleggerisce molto la persona, liberandola da un peso.
  2. Inoltre, durante alcune sessioni di Voice Dialogue avevo intuito che alcuni problemi arrivavano da lontano e ho cominciato a far lavorare le persone su questo passato, sui carichi derivanti dagli Antenati.

Si è mostrata fondamentale la pulizia degli Avi, ovvero scaricare dall’albero genealogico le memorie e i ristagni negativi che avevano “recapitato” difficoltà e problemi.
Il Voice Dialogue ha un vasto campo d’azione, un’efficacia piuttosto veloce, perché conoscere e comunicare con i sé porta dritto al cuore dei problemi.
In questo particolare momento, dove si sta subendo un confinamento, una segregazione che ha fatto emergere in moltissimi: paura, smarrimento, disperazione e sono saltati i punti fermi, occorre trovare la giusta forza e una spinta in più in ogni iniziativa.
Voice Dialogue, Eliminazione dei ristagni energetici Pulizia sugli Avi, un efficace trinomio.


Silvana Borile



Viviamo un periodo drammatico e al tempo stesso importante. Il nostro quotidiano è totalmente diverso, mancante di rassicuranti punti di riferimento. Siamo sottosopra e questo stato d’emergenza richiede soluzioni nuove e scoprire risorse insospettabili.

Questa può essere la nostra grande occasione di far emergere parti dimenticate, non vissute, non onorate. Il che può dare un nuovo impulso alla nostra esistenza, una nuova prospettiva di vita, una sorta di quantum leap un salto quantico.

Albert Einstein: "Folle è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi".

Tra i tanti aspetti che danno vita al nostro essere, alcuni, forse trascurati, sono preziosi in questo momento. Occorre integrarli nella personalità per nutrire la trasformazione necessaria, non solo per questo momento, ma per la nostra vita futura.

Per onorare l'assioma ESISTERE E' UN PRIVILEGIO.

I sé che possono essere di sostegno

I sé interiori che ci possono aiutare in questo delicato, inaspettato, difficile momento, ovvero le parti di noi con cui non siamo magari molto in contatto e che non facciamo vivere solitamente:

  1. Il sé amante della natura (Elfo? Fata? Afrodite? Gitano?) che ci inonda di meraviglia alla vista dell’albero fiorito, o del vaso di azalea rosa, del limpido cielo azzurro. Il tutto con un'aria molto meno inquinata! Immergere gli occhi nella sinfonia della natura è un antidoto allo stress.
  2. Il sé creativo con cui passare un tempo di qualità nel dipingere, scrivere, giocare con materiali modellabili tipo creta, das, pongo, colorare dei mandala o fare qualsiasi cosa ci piacerebbe. Facciamo finalmente giocare i nostri Bambini interiori.
  3. Il sé della connessione che ci fa coltivare le nostre relazioni, contattando con più frequenza le persone care e telefonando alle persone che non sentivamo da tempo. Magari con videochiamata, per guardarsi negli occhi e non essere solo una voce.
  4. Il sé del silenzio che ci aiuta a percepire la nostra anima e rigenerare così la nostra energia. E' di aiuto la pratica del rilassamento. Dare riposo a un "io" sempre in tumulto ci fa scoprire che esiste un "Io" più grande.
  5. Il sé esteta che ama contemplare la bellezza dell'architettura e della pittura, al momento virtuali.
  6. Il sé danzatore da far vivere in una danza libera, al suono di una musica ritmica, per dinamizzare i nostri fluidi vitali.
  7. Il sé canterino: cantare tonifica i muscoli, aiuta i polmoni, favorisce una migliore postura, fa rilasciare endorfine e ossitocina e altro ancora.
  8. Il sé dell'agire lento (Va-lentino?) che cura le cose quotidiane con piacere, senza fretta, perché ora non ce n'è motivo.

Contattiamo questi sé alleati, per combatte la noia o lo sconforto che ci può prendere in alcuni momenti. E' tempo di rallentare e organizzarci, per cadenzare le nostre giornate mentre siamo obbligati a stare in casa.

ATTENZIONE al sé Ribelle, per chi ce l'ha: "gli arresti domiciliari" possono provocare in questa parte un'insofferenza non indifferente. Occorre distrarlo con qualche occupazione piacevole.


Silvana Borile



Ci sono frequenze musicali che risuonano nel nostro corpo portando benefici psicofisici. La materia è un'emanazione di energia e noi siamo quindi fatti di vibrazioni, perciò la musica ha una risonanza in noi. Studi scientifici hanno dimostrato che le onde sonore possono modificare il battito cardiaco, la pressione sanguigna, le onde cerebrali e la risposta neuroendocrina. Si è anche scoperto che la frequenza generale per un organismo umano in salute è compresa tra 62 e 72 Hz.

Le onde sonore sono state definite da Gurdjieff, che insegnava la via per l'auto-conoscenza, "Musica Oggettiva" basata su ottave interiori che ha poteri emotivi e fisici. Ne aveva già parlato il filosofo Pitagora e nell'antica Grecia c'erano templi che utilizzavano la musica per curare le persone armonizzandone il corpo e lo spirito. Secondo gli esperti di questa visione, i compositori che più si avvicinano alla musica oggettiva sono Mozart e Bach la cui frequenza è 432 Hertz. Ai nostri giorni tra i grandi musicisti che si sono occupati di "Musica Oggettiva" c'è Franco Battiato.

Va sottolineato che è stato deciso che il LA corrisponda alla frequenza di 440 Hertz le cui vibrazioni non sono propriamente positive (L'espressione "dare il LA" deriva dall'usanza di intonare gli strumenti di un insieme usando questa nota e la frase ha assunto il significato di "dare il via". Dal punto di vista scientifico, il LA di diapason è un'onda sonora con una frequenza prestabilita, che si ottiene facendo vibrare un'apposita forcella di metallo). Gli esperti dicono che per essere davvero musica a 432 Hz, occorre non solo che il LA sia intonato a 432 Hz ma che anche il DO sia a 256 Hz, cosa che si ottiene solo con particolari accordature come quella Pitagorica.

Musicisti di successo, come i Pink Floyd, si sono orientati sui 432 Hz per dare una maggiore profondità al suono.

Si parla anche di altre biofrequenze benefiche e a ognuna è attribuito un determinato effetto:

frequenze 396 Hz: contro l'ansia e il senso di colpa;
frequenze 417 Hz: per il cambiamento e lasciar andare il passato;
frequenze 528 Hz: per la riparazione e l'armonizzazione del DNA;
frequenze 639 Hz: Apertura e connessione nei rapporti umani;
frequenze 741 Hz: per stimolare il risveglio interiore;
frequenze 852 Hz: per liberare la mente e stimolare la pace interiore.

Non resta che sintonizzarsi. Personalmente tengo spesso acceso il canale di Radio 5 classica. Buon ascolto!


Silvana Borile



Per vivere in modo soddisfacente ogni relazione occorre essere consapevoli di cosa influenza il proprio orientamento nel processo di attrazione e scoprire gli aspetti di sé che giocano a favore e quelli a sfavore dei rapporti.

In genere si è attratti dalle persone che presentano nella personalità i nostri sé rinnegati. Ne parlano nel libro “La coppia viva” di Hal e Sidra Stone la coppia di psicoterapeuti che ha ideato il Voice Dialogue.

Il sé Afrodite è molto collegato alle relazioni e al processo di attrazione. La capacità di creare empatia e sintonia s'identifica con ciò che una persona trasmette, ovvero quel "quid" energetico che sa piacere e conquistare. Questa risorsa è portata dal sé Afrodite che possiede una vibrazione in grado di creare connessione con le persone. Ci sono persone che hanno dalla nascita questa vibrazione e quando le incontri avverti la loro emanazione piacevole; per i più invece occorre facilitare l'emersione di questa parte facendo il lavoro sui sé interiori.

E' interessante ciò che avviene nella fase dell'innamoramento. Come dicevamo in apertura di articolo, in genere siamo attratti dalle persone che hanno in onda i nostri sé rinnegati. Esempio: Simona è fantasiosa, poco pratica, disordinata e viene attratta da Marco che invece è razionale, concreto, ordinato (che sono i sé rinnegati di Simona, mentre gli aspetti della sua personalità sono i sé rinnegati di Marco). All'inizio della loro relazione i sé primari vengono automaticamente messi da parte ed emergono le Afroditi, i sé bambini, quelli romantici e così via e tutto appare bellissimo, Simona e Marco si sentono completamente accettati e amati dall'altro. Dopo un certo periodo, però, i loro sé primari rientrano e iniziano a criticare gli aspetti dell'altro e cominciano i problemi. Riconoscete il meccanismo? La soluzione sta nel conoscere bene se stessi, i propri funzionamenti, i sé primari e i sé rinnegati in modo da portare alla luce ciò che giace all'interno e che ci influenza senza che ce ne accorgiamo. Solo così si può avere una gestione consapevole e soddisfacente della relazione.

Per quanto riguarda la relazione di coppia, si cresce con la convinzione che l’amore sia una cosa semplice, due cuori e una capanna e tutto andrà da sé. Niente di più sbagliato: la relazione di coppia va vista come un'azienda che per funzionare ha bisogno di conoscenze specifiche, cure, strategie.


Silvana Borile



Il Voice Dialogue, metodo e filosofia di vita che dà voce alle diverse parti della nostra personalità, definisce sé primari gli aspetti che la compongono. Essi ci aiutano ad adattarci alla nostra famiglia d'origine ed ognuno di questi sé dominanti è portatore di una regola, di una convinzione ed è critico verso di noi quando infrangiamo la sua regola. Ad esempio Il sé Attivista ci fa sentire a disagio se decidiamo di riposare lasciando da parte qualcosa di non concluso; il sé Perfezionista ci critica se non agiamo secondo il suo standard e il sé Razionale lo fa se ci facciamo sopraffare dalle emozioni.

Il sé Critico è il portavoce delle regole di tutti i nostri aspetti ed è una parte particolarmente intelligente e distruttiva, cresciuta nel fertile terreno fornito dai giudizi delle persone che ci circondano, prima fra tutte la famiglia d'origine. Egli si alimenta dei rimproveri fatti negli anni da coloro che si aspettavano da noi certi comportamenti. Per esempio, se siamo nati in una famiglia dove ci si aspettava sempre che fossimo bravi, che mettessimo davanti le necessità degli altri, facilmente svilupperemo un sé Compiacente, il cui eccesso farà sì che non ci prendiamo cura dei nostri bisogni, il che può essere per noi dannoso.

Il Critico va in onda continuamente, controlla il nostro comportamento e crea abbattimento, insicurezza, impotenza, sensi di colpa, scoraggiamento e ci fa sentire inetti, inferiori. Si comporta come un sabotatore in ogni settore della nostra vita, ci sgrida e denigra, ci fa sentire fragili e annulla la creatività e lo spirito d'iniziativa. E' sempre pronto a elencare le nostre manchevolezze e i nostri insuccessi. Al mattino ci aspetta allo specchio e rimarca tutto quello che non va nel nostro aspetto. Durante il giorno ci paragona agli altri a nostro sfavore, poiché secondo lui sono sempre meglio. Per lui non siamo abbastanza capaci, buoni, bravi, sicuri, ecc. Il suo motto è "c'è qualcosa che non va in te" o, variante, "il tuo problema è...". Si comporta come un sabotatore in ogni settore della nostra vita. In realtà il suo scopo è di farci migliorare, in modo che possiamo essere sempre più accettati, apprezzati, amati e per raggiungere il successo. Ma lo fa con la sua modalità, ossia la critica. Questa parte di noi vive costantemente nell'ansia che possiamo commettere degli errori.

Da notare che il Critico nella donna è molto più attento all'aspetto fisico di quello nell'uomo e quindi più severo. Ricordiamo il film "Tootsie" con Dustin Hoffman: quando si presentava come uomo era trasandato, quando, per ragioni di lavoro, era truccato e vestito da donna si soffermava davanti allo specchio per controllare di essere a posto! Va detto che ai giorni nostri anche il Critico del panorama maschile si sta dando più da fare. Possiamo quindi dire che il sé Critico è buon alleato di chi si occupa di vendite legate all'estetica, alla chirurgia estetica, ecc.

Gli psicoterapeuti di fama internazionale, Hal e Sidra Stone, ideatori del Voice Dialogue, nel loro libro "Il Critico interiore - Mai più contro noi stessi" definiscono questo sé "radio crazy", la radio pazza, perché va in onda continuamente.

Un breve test sul tuo Critico interiore
  • Ti senti spesso inferiore agli altri?
  • Vorresti avere un corpo più attraente?
  • Ti paragoni spesso alle altre persone?
  • Ti preoccupi di quello che pensano gli altri?
  • Metti in dubbio le tue decisioni e pensi che avresti potuto fare meglio?
  • Esiti a provare qualcosa di nuovo perché hai paura di sembrare stupido?
  • Hai la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato in te che deve essere corretto?
  • Riesamini le conversazioni dopo averle terminate, per vedere cosa hai detto di sbagliato?

Più "sì" hai risposto più il tuo Critico è forte.

Si può neutralizzarlo? Per fortuna sì. Attraverso la tecnica del Voice Dialogue si può entrare in contatto con questa parte di noi e imparare a ridurne l'intensità e l'influenza negativa. Invece di esserci nemico, il nostro Critico interiore può infatti diventare un ottimo consigliere, di supporto alla nostra vita.

Il sé Giudice è l'altra faccia della medaglia: rivolge le sue critiche agli altri, facendoci sentire superiori, all'opposto del Critico che ci fa sentire inferiori. Quindi quando abbiamo un senso di superiorità verso le persone abbiamo lui presente; ci fa sentire bene ma può provocare antipatia e rifiuto da parte degli altri. Se siamo più facilmente in contatto con il Giudice significa che siamo più in relazione con aspetti nostri di forza, di potere; con il Critico invece con quelli legati alla vulnerabilità.

Imparando a conoscerli e a ridimensionarli, eviteremo che continuino a bloccarci nell'espressione di noi stessi, della nostra creatività e nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Trasformandoli in buoni alleati.


Silvana Borile



C'è uno spazio sacro in noi ma forse non ne siamo coscienti, perché non siamo in grado di guardarci veramente dentro. La nostra personalità è composta solo da pochi frammenti, la nostra totalità è più vasta. E' necessario procedere per un percorso che ci metta in contatto con la nostra vera natura, la nostra essenza. Occorre una guida, una persona esperta che sappia far emergere quegli aspetti che sono parte di noi, ma a un livello ancora sconosciuto.

Da quando nasciamo la nostra visione della vita è alquanto angusta, si comincia a comportarsi secondo norme culturali e regole familiari che limitano il nostro essere globale. Ben presto quindi prendono il sopravvento alcuni aspetti, che il metodo del Voice Dialogue definisce "sé Primari": questi prendono nota dei comportamenti accettati e di quelli disapprovati, guidandoci in tal senso, per proteggerci, farci accettare e amare. Possiamo definirli il nostro sistema operativo e noi siamo totalmente identificati con esso. Ma questa è solo una minima parte del ritratto. Infatti noi siamo come un grande mosaico di cui conosciamo solo pochi aspetti. Se le cose non funzionano bene nella nostra vita, se siamo scontenti, arrabbiati, sfiduciati, stanchi, con malesseri vari è perché siamo in contatto solo con queste poche parti. Nel loro intento protettivo, i sé Primari hanno rimosso molti altri nostri aspetti, i "sé Rinnegati" e non consentono perciò ad alcuni nostri talenti di emergere. Questi sé Rinnegati sono le nostre risorse ancora sconosciute, ma anche gli ostacoli che impediscono di raggiungere gli obiettivi. Fortunatamente con il counseling a indirizzo Voice Dialogue è possibile avere un’esperienza diretta dei nostri vari sé.

E' come il "risveglio" di cui tanti maestri orientali e occidentali hanno parlato; significa scoprire ciò che viene definito dai ricercatori spirituali "Sé" o nel pensiero cristiano "Anima" e nelle culture religiose orientali "Paramatman" spirito supremo e "Parabrahman" consapevolezza assoluta.

Noi siamo un’espressione di questo "puro essere", ma finché restiamo limitati e ristretti, finché non siamo coscienti della nostra ampiezza, siamo condannati a vivere l’esistenza con disagio. Noi siamo molto più potenti, regali, profondi e vasti di quanto possiamo immaginare.

Il lavoro su di sé non resta circoscritto a noi, ma si espande come un cerchio creato nell’acqua da un sasso. Diventiamo co-responsabili del processo evolutivo del pianeta Terra. L’evoluzione tecnologica, da un lato ci aiuta, ma dall’altro ci allontana da noi stessi, creando in molti l’impulso, oserei dire la dipendenza a focalizzarsi solo sull’esterno. In noi ci sono potenzialmente vari livelli evolutivi: un buon percorso di counseling può condurci a farli emergere, cosicché diventino parte attiva nella nostra vita. Naturalmente per entrare in contatto con la nostra essenza, è necessario farsi guidare da chi a sua volta abbia la capacità di raggiungerla.

Alcune persone possono avvertire un impulso che le spinge a crescere e a diventare consapevoli, ma più spesso la spinta a fare un percorso arriva da esperienze dolorose. Ma perché aspettare questi momenti, meglio prevenire! Guardare il mondo dalla prospettiva dell’ego ossia dell’identità personale porta paura, insicurezza. C’è invece qualcosa dentro di noi che porta quiete e sicurezza.

Personalmente sono stata protetta se non addirittura salvata in più di un'occasione. Stavamo tornando di notte da Torino, dove l’allora mio compagno aveva tenuto una conferenza. Stanca per l’ora inoltrata mi sono addormentata e una parte di me mi ha svegliata nel momento esatto in cui lui, alla guida dell'auto, stava per andare fuori strada per un colpo di sonno!

Parecchi anni fa, mi trovavo in sosta all'aeroporto di Dubai, in attesa del volo per la Birmania. Per questo viaggio mi ero aggregata a un gruppo che non conoscevo. Per la stanchezza mi sono allontanata, salendo al piano superiore corredato di silenzio e accoglienti divani. Sono immediatamente sprofondata nel sonno. Ebbene, senza udire suono alcuno, di colpo mi sono svegliata e sono scesa velocemente: gli ultimi componenti del gruppo stavano imbarcandosi! Se avessi ritardato di qualche minuto avrei perso l'aereo e si sarebbero accorti della mia assenza solo una volta a destinazione. Una giovane biondina, sola, senza conoscere una parola d'inglese, in terra araba...

Di nuovo, la mia gratitudine a Chi in me ha provveduto a svegliarmi per tempo e a salvarmi. E l’elenco non termina qui.

Ricordiamoci che siamo esseri multidimensionali e ognuno di noi è più ampio di quanto normalmente si concede di essere.

Perciò auguro a ognuno di voi di scoprire al più presto la sua famiglia interiore.


Silvana Borile



Le lealtà invisibili, definite anche "incantamenti", sono quelle che ci legano alle generazioni precedenti con cui sono rimasti dei conti in sospeso; sussistono in genere a causa di eventi traumatici e riproducono la ripetizione non consapevole di copioni, rendendoci meno liberi di quanto crediamo.

La psicologa Anne Ancelin Schützenberger ha dato vita alla Psicogenealogia e in particolare allo strumento di analisi del genosociogramma, ossia la ricostruzione analitica dell’albero genealogico, che permette di individuare i collegamenti tra gli elementi di generazioni diverse. Per la psicogenealogia oltre alla coscienza individuale, esiste anche una coscienza familiare, o anima familiare, che racchiude tutte le informazioni dell'esperienza del sistema familiare cui apparteniamo. La Schützenberger parla di tutte le relazioni fra noi e i nostri Avi, come di "rapporti tessuti con fili invisibili" che possono influenzare le nostre vite e ripercuotersi sul nostro benessere fisico, emotivo e psicologico. Sottolinea come anche a distanza di molte generazioni, la vita delle persone sia condizionata da traumi, lutti, eventi irrisolti e l'importanza di pulire ogni vecchio carico che interferisce con il nostro vissuto.

Gli echi delle memorie dei nostri Antenati giungono fino a noi spesso in forma di problemi e situazioni indesiderate; a un livello sottile ma profondo è presente in noi un substrato di coscienza familiare. E’ fondamentale perciò pulire la linea degli Avi, ovvero scaricare dal proprio albero genealogico le memorie e i ristagni negativi che ci procurano difficoltà e problemi. Siamo il risultato della loro esistenza e delle loro esperienze e ci influenzano senza che ce ne rendiamo conto; esiste una memoria che si trasmette attraverso il DNA, di generazione in generazione: eventi e traumi che si presentano in forma di paure all’apparenza irrazionali, difficoltà di vario genere, personali e professionali e impossibilità di raggiungere i propri obiettivi.

Durante alcune sessioni di counseling con il metodo Voice Dialogue avevo intuito che alcuni problemi arrivavano da lontano e ho cominciato a far lavorare le persone su questo passato, sui carichi derivanti dagli Avi. Tempo fa, in Alta Badia, incontrai una sciamana irlandese che mi fece conoscere la sua procedura riguardo il lignaggio degli Antenati e ho avuto personalmente modo di verificarne l'esito positivo.

Mi è stato chiesto se la pulizia sull'ascendenza è simile alla procedura delle Costellazioni. In realtà si differenzia: negli incontri di counseling, quando si presenta un blocco all'apparenza irrisolvibile, chiedo alla persona di visualizzare le linee degli Antenati, materni e paterni e individuare i ristagni energetici del suo albero genealogico influenzanti i suoi problemi. Individuato ciò che va tolto, si procede con quella che definisco "intervento di chirurgia sottile".

Agli inizi ero stupita della facilità con cui i clienti visualizzavano le linee dei loro Avi e i relativi ristagni energetici, ma riflettendo ho realizzato - e lo dico senza falsa modestia - che il ponte energetico con la mia persona, in quanto da 37 anni operatore di prana, influenza il procedimento e la sua riuscita: le persone percepiscono facilmente il campo energetico del lignaggio degli Avi e dove c'è da  pulire ed eliminare ciò che crea uno specifico problema. Complice anche l’ambiente, caricato da tanti anni delle adeguate frequenze vibratorie: un'incubatrice energetica e alchemica, che facilita i risultati.

Ciò detto, per raggiungere i propri obiettivi, rimuovere gli ostacoli, sentirsi bene nella propria pelle, riconquistare l'equilibrio e ritrovare la serenità e la pace interiore, occorre pulire ogni antico carico che interferisce con la nostra vita.

Tema di una Cliente:
ha vissuto con incredulità e sofferenza il comportamento di un'amica.

Avuto l'ok dal sé Protettore a far esprimere la parte vulnerabile, abbiamo avuto modo di conoscere una parte bambina che si sentiva schiacciata da un grosso peso, che intuiva arrivare dagli Avi. Perciò abbiamo proseguito con la visualizzazione della linea energetica dell’Ascendenza. Dal campo energetico della linea femminile della Madre emergeva un senso di costrizione, specie alla gola; nella linea maschile si evidenziava senso d'inadeguatezza e schiacciamento nell'area del capo.

Nel campo energetico della linea femminile del Padre la cliente ha percepito un blocco e un senso di sofferenza e disperazione; nella linea maschile ha visualizzato ogni Antenato che stringeva il collo del suo Discendente. Inoltre ha sentito, in un passato molto lontano, un Avo pieno di una rabbia potente e mentre lo percepiva lei ha avuto una pressione come di un pianto nel petto. Naturalmente tutto ciò non è presente nella Cliente, ma il carico energetico tramandato di generazione è condizionante e le ha procurato la reazione di dolore rispetto all'amica. Si è passati quindi alla pulizia del lignaggio e al termine del lavoro la persona ha sentito di essere più allineata.


Silvana Borile



Il principio base del Voice Dialogue è che siamo costituiti da diversi aspetti o schemi energetici, ognuno dei quali ha una sua struttura, sia come pensiero che come campo energetico. Solo la minima parte (5%?) di questi aspetti è a nostra disposizione e costituisce quella che viene definita la personalità o, nel linguaggio del Voice Dialogue, sé primari. Il resto (95%?) è tutto materiale rinnegato o sconosciuto, quindi parti ed energie non a nostra disposizione, ovvero i sé rinnegati.

Ogni persona è un campo di energia con differenti frequenze vibrazionali. Nella visione esoterica oltre il corpo fisico, costituito da energia densa e quindi visibile e toccabile, si parla di altri corpi energetici più sottili; questi campi elettromagnetici costituiscono la cosidetta aura, che possiamo immaginare come un grande ovoide fluttuante e vibrante. E’ lo stato di questo campo bioenergetico, che è mutevole, a influenzare ad esempio l’attrazione o la repulsione verso le persone. Questa realtà energetica e vibrazionale influenza le funzioni fisiche e psicologiche; è vero anche il contrario: la presenza e l’espressione dei vari sé influenza e modifica il campo energetico. Alcuni sé primari come il Protettore, il Critico, il Conoscitore psicologico hanno un campo energetico legato all’area della testa, del collo e delle spalle; ciò influenza il tipo di respirazione, il modo di sentirsi e relazionarsi. Quindi se una persona è molto identificata con queste parti avrà come apparato vibrante la parte superiore del corpo. Le conseguenze possono essere una personalità rigida, problemi di cervicale, emicrania, spalle dolenti, insonnia e scollegamento con le parti più istintuali e visceralmente vitali. Il Bambino vulnerabile, principe dei sé rinnegati, si presenta con postura, tono, espressione, gestualità diversi ed è collegato alla zona energetica del cuore e dello stomaco; ed è qui che si caricano gli squilibri dovuti alla non espressione e al non accudimento di questa importante parte. Il campo energetico vibra quindi in modo diverso a seconda che a esprimersi sarà il Protettore o il Bambino. Il Counselor Voice Dialogue percepirà perciò una differente risonanza energetica e suo compito è rendere consapevole la persona di queste differenze e aiutarla a separarsi dai diversi sé e attivare un Ego consapevole.

Va da sé che in base a queste dinamiche il Voice Dialogue è un metodo completo che consente un approccio a vasto raggio, con concrete e maggiori chances di risultati. Soprattutto è un vero percorso di consapevolezza; la conoscenza non è un approccio mentale ai processi dell’esistenza o una illuminazione: deriva esclusivamente dalla scoperta e dal contatto con i vari sé interiori. Hal e Sidra Stone, gli ideatori del Voice Dialogue, sottolineano che il processo di consapevolezza è di basilare importanza: nel diventare consapevoli degli schemi di energia con i quali si è identificati, si è in grado di effettuare scelte reali e di vivere a più ampio raggio e con possibilità maggiori la propria vita.


Silvana Borile



I sé interiori determinano la nostra vita e ogni sé collegato alla sessualità ne ha una sua propria

C’è un aspetto molto importante nella nostra vita, verso cui non siamo abbastanza preparati: la sessualità. Oltre a dare piacere è anche portatrice di energia vitale, se è vissuta bene. Ma abbiamo scarse conoscenze in materia, al di là del numero di esperienze: quello di cui non siamo coscienti è che ogni sé interiore collegato alla sessualità, ne ha una sua propria, ed è molto salutare viverla. Questo ci porta ad avere una vita sessuale più piena, variata, fantasiosa, eccitante e…terapeutica!

Il processo d'attrazione

Per ogni sé primario, ossia per ogni parte che compone la nostra personalità, vi è un sé rinnegato, tenuto fuori dal nostro campo di coscienza. Quello che spesso avviene nel meccanismo di attrazione e di innamoramento è che si viene conquistati da persone che mandano in onda i propri aspetti rinnegati: lo testimonia la frase che molti dicono “mi sembra di conoscerti da sempre”! I sé rinnegati vibrano quando si riconoscono nella personalità dell’altro e creano il fenomeno dell’innamoramento. Le attrazioni basate sui sé rinnegati possono essere estremamente potenti, fino a diventare un’ossessione. Quanto più forte è il rinnego, tanto più estrema sarà l’attrazione provata verso la persona che incarna l’energia rinnegata. In genere siamo attirati in una relazione quando qualcosa dentro di noi desidera emergere. La capacità di attrarre si identifica con ciò che una persona trasmette, ovvero quel "quid" energetico che sa creare connessione con le persone e conquistarle. E’ necessario risvegliare la propria naturale sensualità, ossia il potere personale, per essere in grado di conquistare non solo sul piano sentimentale ma anche sociale e professionale. Hal e Sidra Stone, i due psicoterapeuti americani creatori del Voice Dialogue (il Dialogo delle Voci), definiscono la sensualità “l’energia di Afrodite”. Dea della mitologia greca, Afrodite vive sia nelle donne che negli uomini ed è un sé interiore che si manifesta non solo nell’area sessuale ma in tutto il corpo. E’ una vibrazione, un’onda energetica particolare, onda che è in grado di creare connessione con le persone e rendere se-ducenti. In pratica la capacità di conquistare parte non dall’ aspetto, ma da ciò che una persona trasmette.

Per quanto concerne la sessualità, da una parte c’è l’istinto, dall’altra le leggi della società civile. Tutto il sistema di valori e di tabù sessuali e sociali concorrono a creare una situazione malsana, dove l’attività sessuale viene spesso considerata sporca e valutata in modo discriminante; infatti se un uomo ha molte donne è macho o play boy, la donna che si comporta allo stesso modo viene definita diversamente…; così viene educata al riserbo e al timore del sesso.Quando la gente lavorava dodici ore e faceva tutto con la forza muscolare, la sera era così stanca che l’unico piacere era mangiare e dormire, forse un po’ di sesso frettoloso. E’ solo da pochi decenni che si è sviluppata l’idea di cercare qualcuno con cui vivere felici e fare bene sesso. Si è imbevuti di preconcetti e paure e non si è ricevuta alcuna educazione al piacere, al contatto fisico ed emotivo e al gioco erotico. L’orgasmo è un momento di totale abbandono psicofisico che interrompe per un attimo l’esistenza delle corazze difensive, un istante in cui non si è più separati dal resto dell’universo. La forza erotica crea un ampio canale attraverso cui l’energia può scorrere fra i due amanti, facendo vibrare i loro corpi e aprire i loro cuori. L’eros è una forza, una risonanza vibrazionale, meglio: è il risultato della risonanza fra due sistemi di energia che vibrano all’unisono; ma l’eros non dura per sempre, occorre lavorare per perpetuarlo. La sessualità tende a restar ferma alla ripetizione della prima volta che, man mano che si ripete, perde di smalto. La soluzione per molti è utilizzare delle fantasie, ma l’intimità in una relazione non può vivere indefinitamente accanto a una vita di fantasia sempre orientata verso altri uomini o altre donne. Perciò occorre conoscere i numerosi sé sessuali che albergano in ognuno, avendo così la possibilità di una espressività molteplice e variata.

I sé sessuali

Bambino – Amazzone/Guerriero – Romantico – Magico – Tantrico - Play boy/Play girl – Primitivo – Gypsy - Spirito libero, per citarne alcuni.
Questi sé possono portare molta energia e non si possono negare: se si ricacciano nel mondo sotterraneo, cominciano a lavorare nell’ombra.

Uno dei sé della nostra costellazione interiore che rappresenta un ingrediente essenziale per una relazione veramente completa è il Bambino interiore: è lui la base per la più profonda intimità. Ci possono essere molti meravigliosi punti di contatto tra due persone: la coppia può funzionare magnificamente sul piano fisico, emotivo o professionale ma, senza il Bambino vulnerabile la relazione sarà priva di qualcosa di indefinibile, vi sarà sempre il desiderio di qualcosa di più.

I sé nemici della sessualità

Patriarca che porta dentro di noi le tradizioni del patriarcato ossia i valori, le regole e le leggi dei millenni passati. Nella sua visione del mondo, l’uomo deve incarnare le qualità maschili, la donna quelle femminili e ritiene la donna inferiore. Vuole la donna femminile ma contemporaneamente svaluta tutto ciò, perché teme tutte le manifestazioni collegate alla sessualità e alla sensualità della donna, a meno che siano a salvaguardia della relazione di coppia. Non distingue tra sensualità e sessualità, perciò le teme entrambe. Quindi frena l’atteggiamento seduttivo della donna; ma non dell’uomo: pur essendo un difensore del matrimonio, gli concede qualche evasione perché “è per natura cacciatore”. Il Patriarca è conscio nell’uomo, inconscio nella donna. Il sesso frettoloso, poco alimentato dal piacere in generale, è al servizio del Patriarca e di una visione limitata della sessualità. Sé spirituali che in linea di massima si sono nutriti di una cultura cristiana basata sulla macchia del peccato originale, i sensi di colpa, il sacrificio possono avere un atteggiamento di diniego e di rimprovero nei confronti del sesso. Attivista, quella parte che non tira mai il freno e fa essere frenetici e frettolosi. Perfezionista: insieme al sé attivista impone delle condizioni che rendono la vita un peso intollerabile. Richiede di fare tutto alla perfezione creando così blocchi, ingorghi energetici e una sorta di sclerotizzazione mentale: tutto ciò inibisce il calore, l’espressività, e la creatività. Critico: è quella parte che critica e fa costantemente il confronto con gli altri. “Cosa dirà la gente?-sei brutto-sei insignificante-sei grasso-troppo magro-stai invecchiando-sei noioso-dovresti rifarti…-dovresti essere…per poter piacere-sei un fallimento“. Sono alcune delle considerazioni che questo sé, universale e potente, manda in onda non stop nella mente, facendo sentire inadeguati, insicuri, bloccando ogni iniziativa, soffocando la libera espressione. Alcune dinamiche di vincolo uccidono la sessualità nel rapporto. Quando l’uomo riveste il ruolo di Padre responsabile di Figlia bisognosa o la donna ha il ruolo di Madre responsabile di figlio bisognoso accade che l’adulto prende in carica la sessualità perché sa che il sesso è importante per la parte vulnerabile del partner. La sessualità c’è, ma manca qualcosa… La dinamica Padre esigente e Figlia devota è uno schema di tipo patriarcale in cui la donna si sottomette al sesso come a un dovere, perciò non sente nessun piacere né desiderio. Madre esigente e Figlio dipendente: qui la donna sente fortemente la propria sessualità e la mette al servizio del suo potere; ciò fa si che l’uomo possa dubitare della sua capacità sessuale. Se si vive la relazione in un ruolo di vulnerabilità, dando tutto il potere al partner, la sessualità perde la sua intensità. Quando si è molto critici verso il partner ma non si dice nulla, il desiderio può diminuire, perché ogni emozione non espressa si tramuta gradualmente in un silenzioso risentimento. Mettersi a nudo con le parole è già sesso. Saper comunicare è una chiave fondamentale per la salute del rapporto.

Una sessualità piena e soddisfacente non inizia e finisce in camera da letto, non si può separare la parte fisica della relazione da ciò che accade tra i due partner negli altri aspetti della loro vita. La sessualità non funziona perché la relazione non funziona; è solo la punta dell’iceberg, è il segnale d’allarme per tutti quei temi su cui bisognerebbe lavorare. In genere il punto non è cosa si fa di sbagliato nel sesso, ma è “chi” sbaglia. Quando si comincia a scoprire quali sono i sé che conducono il gioco della sessualità, le cose iniziano a cambiare.


Silvana Borile



Conoscere se stessi è forse la cosa più importante della nostra esistenza, perché solo sapendo chi si è veramente si è in grado di utilizzare le risorse adeguate ai nostri obiettivi. Questo bisogno di consapevolezza è sempre stato presente in me; già da bambina mi facevo domande tipo "E' questa la vera vita oppure è quella dei sogni?! E mi davo anche la risposta: "E' questa, perché è in questa che me lo chiedo!" Ho visto in seguito che anche Cartesi...("cogito ergo sum")!Prima di scoprire il Voice Dialogue, che considero la via regia alla consapevolezza e all’integrazione, avevo utilizzato con successo il Training Autogeno. Come il Voice Dialogue, il T.A. è un sistema per conoscere, sviluppare e riequilibrare se stessi, ma con un diverso procedimento.

Il rilassamento: il corpo partecipa ad ogni emozione, e reagisce a quelle negative (ansia, collera, paura) con una contrazione muscolare che con l’andar degli anni si accumula e diventa cronica, creando quel che Wilhelm Reich ha definito “armatura muscolare“ e “corazza caratteriale cronica”. Questa situazione nel corpo, oltre a creare dolori e malesseri, blocca l’energia vitale, con conseguente stato di stanchezza. Inoltre si vive con una percentuale(5-10%?) ridotta delle proprie capacità, ci si sente insicuri, inadeguati, mancanti di qualcosa. La corazza blocca una piena conoscenza ed espressione di sé; se avete visto “Excalibur” un film di alcuni anni fa, ricorderete che Parsifal vive una lunga e travagliata ricerca del sacro Graal e arriva finalmente a trovare la luce quando cade nelle profondità di un lago e la sua armatura si sgretola e lo lascia libero.

La respirazione: il respiro è vita, respirare bene vuol dire vivere bene, vivere più calmi, più lucidi, con una maggiore concentrazione mentale. La respirazione favorisce la circolazione sanguigna, il sistema linfatico, ossigena e stimola gli organi interni. Ricerche di laboratorio hanno dimostrato che il T.A. può ridurre il tasso di colesterolo, regolarizzare la pressione sanguigna, migliorare le funzioni neurovegetative.

L'autoterapia: attraverso il contatto e l’utilizzo del prana, l’energia vitale, ci si ricarica e ci si cura in modo naturale; il risultato per moltissime persone è stato l’eliminazione dei medicinali.

Nel T.A. c'è una speciale tecnica, che aiuta a raggiungere i propri obiettivi e fa funzionare i meccanismi di guarigione insiti nel corpo e nella mente: la visualizzazione creativa o programmazione positiva (vedi l'articolo sul Sogno Guidato).

I benefici dell’utilizzo del Training Autogeno, che prevede pochi mesi di apprendimento, sono molteplici. I risultati si vedono presto e si concretizzano con l'eliminazione dello stress, e uno sviluppo a largo raggio della propria personalità, della sicurezza in se stessi e consente di affrontare bene ogni problema. In dettaglio sul piano psichico agisce su insonnia, nevrosi, ansia, depressione, panico, fobie, paure, insicurezza, timidezza, insonnia, tic, balbuzie, dipendenza da fumo, cibo, alcool. Migliora le prestazioni professionali, scolastiche, artistiche, sportive. Sviluppa la capacità di parlare in pubblico. Sul piano fisico agisce su mal di schiena, cervicale, cefalea, emicrania, allergie, asma, raffreddore, sinusite, tachicardia, ipertensione, gastrite, ulcera, difficoltà digestive, nausea, colite, stipsi, disturbi sessuali, disturbi mestruali, menopausa, problemi della pelle, sistema immunitario; riduce i tempi di travaglio nel parto.

Il T.A. nasce negli anni trenta da J.H. Shultz, medico e psichiatra; in Italia è conosciuto ma non quanto meriterebbe. C’è da chiedersi come mai questo metodo così efficace e facilmente fruibile (un incontro settimanale e la pratica quotidiana per pochi mesi) non si sia allargato a macchia d’olio.

Personalmente devo al Training Autogeno un gran colpo di timone per la mia vita: ha consentito l’emersione di talenti dormienti come il fluido energetico e le facoltà intuitive, creando una strada professionale più consona alla mia indole. E di ciò sono profondamente grata.


Silvana Borile



L’energia segue il pensiero. Quando realizziamo qualcosa, lo creiamo sempre inizialmente sotto forma di pensiero. L’idea è una cianografia: crea un’immagine della forma, poi la dinamizza facendo fluire l’energia fisica in quella forma; alla fine si manifesta sul piano fisico. Lo stesso principio vale anche se non intraprendiamo alcuna azione fisica diretta per realizzare concretamente un’idea. Il semplice fatto di aver un’idea in mente e di tenerla, costituisce un’energia che tenderà ad attrarre e creare quella forma astratta sul piano materiale.

Lo stato mentale attivato dal Sogno guidato è uno stato sfumato che sta a metà fra la veglia ed il sonno. Possiamo definirlo come uno stato ipnoide caratterizzato a livello comportamentale, da rilassamento psicomotorio, battito delle palpebre, chiusura degli occhi e piacevole sensazione di benessere globale. Lo stato mentale del Sogno guidato è ben più vicino allo stato di veglia che allo stato di sonno. L’obiettivo generale che ci si pone con questa tecnica è quello di modificare l’atteggiamento del soggetto durante il suo sogno e trasferire questo nuovo schema mentale durante lo stato di veglia. Il counselor fa emergere ciò che è presente nelle risorse inconsce del soggetto (attiva dei sé).

I sogni guidati sono ricchi di immagini archetipiche. Il primo a parlare di Rève éveillé dirigé, il sogno da svegli guidato, è stato lo psicologo Robert Desoille. Con il rève éveillé dirigé si fa un uso attivo dell’inconscio e si pilota il soggetto verso la manifestazione delle sue potenzialità. Si fanno vivere alla persona, posta in stato di rilassamento, alcune situazioni mentali dando immagini iniziali e poi lasciando che esprima quello che man mano la sua fantasia le suggerisce. Arriva così a liberare alcuni contenuti repressi che bloccano la sua crescita oltre che minare il suo equilibrio. Il materiale spontaneo che emerge è rivelatore del mondo interiore, con i suoi blocchi e i suoi problemi, della situazione affettiva della persona e del suo modo di affrontare la vita; con la sperimentazione nel sogno guidato, attraverso anche i suggerimenti del counselor, del potere dei simboli, della possibilità di superare gli ostacoli, il soggetto diviene in grado di avviare un processo di maturazione, di assumere un atteggiamento attivo, di superare i suoi conflitti, i suoi problemi e i suoi ostacoli e di aprire le porte alla sua energia creativa.

Una particolare applicazione del Sogno guidato viene utilizzata in sedute di gruppo. In questo ambito viene proposto un simbolo la cui dinamica è suggerita interamente dal conduttore. I simboli ci mettono in contatto con aspetti interiori inaccessibili alla mente analitica e ci conducono a capire "vedendo", visualizzando anziché "pensando". Possono rivelare realtà interiori di cui non si sospetta l’esistenza. Il simbolo ha la proprietà di dirigere e strutturare alcune energie inconsce. Visualizzare per esempio lo sbocciare di una rosa orienta i vettori dell’inconscio nella direzione dello sviluppo, dell’evoluzione.

Possiamo a ragione dire: in principio era l’immagine. Vediamo perché l’immagine, ossia la visualizzazione creativa, influenza la realtà personale. Il sistema nervoso, che ci fa reagire alle situazioni, non può valutare la differenza tra una esperienza reale e una immaginata: in entrambi i casi reagisce ai dati comunicatigli dal cervello, ossia reagisce in conformità a quanto si pensa o si immagina. Il pensiero, che è una forma di energia veloce e sottile, si manifesta nel cervello componendo i neuroni, le cellule nervose, in forme tridimensionali simili a geroglifici, in un infinito numero di combinazioni. Qualsiasi realtà con cui entriamo in contatto, può essere per esempio una penna, viene raffigurata nel cervello da uno specifico geroglifico di neuroni.

La cosa importante da sottolineare è che sia che noi vediamo la penna, sia che la immaginiamo soltanto, nel nostro cervello si forma lo stesso disegno di neuroni, che trasmetterà quindi il medesimo impulso al sistema nervoso. Perciò il sistema nervoso, che condiziona le nostre reazioni, non distingue se una cosa è vera o solo immaginata. Possiamo sperimentarlo con immediatezza, immaginando di addentare una fetta di limone: la reazione sarà un aumento della salivazione o addirittura un senso di forte fastidio nella zona mandibolare. In conclusione immaginare porta a una attivazione cerebrale identica a quella dell’agire.


Silvana Borile



La seduzione non è legata esclusivamente alla vita sentimentale , ma è in senso lato la capacità di attrarre le persone nella vita di tutti i giorni: nei rapporti sociali, nel campo delle amicizie e della professione. Non ha a che fare con la bellezza, ma è un’arte legata ad altre qualità.

Prima fra tutte la sensualità.
Hal e Sidra Stone, gli psicoterapeuti creatori del Voice Dialogue definiscono la sensualità “l’energia di Afrodite”. Dea della mitologia greca, Afrodite vive sia nelle donne che negli uomini ed è un sé interiore che si manifesta non solo nell’area sessuale ma in tutto il corpo. E’ una vibrazione, un’onda energetica particolare, onda che è in grado di creare connessione con le persone e rendere seducenti. Il contatto e quindi l'utilizzo della vibrazione di Afrodite viene favorito dalle sessioni di Voice Dialogue e dai Seminari sul tema.

Il rapporto di seduzione è il nostro primo rapporto con il mondo, avviene con il sorriso. E’ il primo mezzo per comunicare con il neonato che non tarda a servirsene a sua volta. Quasi tutti i bambini sanno spontaneamene servirsi della seduzione per ottenere ciò che desiderano e per farsi amare. Il sorriso dice più di mille parole, dice a chi è rivolto “mi piaci” “sono contento di vederti”.

Un altro complice della seduzione è ridere. La risata disinibisce e facilita il rapporto con l’altro. La persona che riesce a far ridere ha maggiori possibilità di conquista.

Lo sguardo è l’espressione intima e intensa delle proprie doti (i sé!), quindi un eccellente veicolo di seduzione, se si è in contatto con la propria Afrodite. Si parla di “occhiata assassina” ossia quello sguardo che colpisce e magnetizza.

Anche la voce ha il proprio potenziale seduttivo. Una voce bassa, profonda è seducente e nasce dalla capacità di rilassarsi, respirare profondamente,in una parola essere centrati.

Per quanto riguarda la bellezza,la pubblicità la spaccia per seduzione per promuovere le vendite, spinta da innumerevoli strutture: chirurgia estetica, trattamenti estetici, massaggi, prodotti per capelli, viso e corpo, profumi, maquillage, abbigliamento, calzature, gioielli, bigiotteria, palestre, centri benessere. Un impero che ha un must: far credere che la bellezza sta alla base della capacità di conquistare e avere successo! Il suo veicolo, la pubblicità, propone ai nostri sguardi corpi perfetti, magnificati,corretti e addobbati alla moda,presentati come supporto naturale della seduzione. Cadere in questa trappola rende perennemente frustrati: l’antitesi della seduzione! La bellezza può aiutare ma non è indispensabile perché la seduzione è soprattutto un fenomeno interiore che si sottrae ai cliché della moda, della bellezza, dell’età. Quante persone sono rimaste fredde e distaccate di fronte a qualcuno dal fisico perfetto e al contrario sono rimaste affascinate da una persona al primo impatto insignificante, ma che ben presto rivela quel certo non so che?
La seduzione è ciò che una persona trasmette.
La seduzione è un modo d’essere.
Capire le esigenze dell’altro, saper ascoltare, parlare di ciò che lo interessa, dargli importanza, in una parola gratificarlo, fa sì che questa persona si interessi a noi e sia contenta di stare in nostra compagnia.Infine, per sedurre occorre piacersi, aver fiducia in sé stessi: la sicurezza è molto attraente!

I nemici di Afrodite

Alcuni sé bloccano le parti afroditiche e sono per lo più:

Patriarca: ha molta paura dell’energia di Afrodite ma, trasformato adeguatamente, può diventare il suo protettore e il suo cavaliere. Il Patriarca porta dentro di noi le tradizioni del patriarcato ossia i valori, le regole e le leggi dei millenni passati. Vuole la donna femminile ma contemporaneamente svaluta tutto ciò, perché teme tutte le manifestazioni collegate alla sessualità e alla sensualità della donna, a meno che siano a salvaguardia della relazione di coppia. Non distingue tra sensualità e sessualità, perciò le teme entrambe. Non a caso nella mitologia l’uomo è spesso vittima della fascinazione femminile: Circe, le Sirene. Quindi frena l’atteggiamento seduttivo della donna, ma non dell’uomo; pur essendo un difensore del matrimonio, gli concede qualche evasione perché “è per natura cacciatore”. Inutile sottolineare le definizioni date alla donna che ha lo stesso comportamento. Il sesso frettoloso, poco alimentato dal piacere in generale, è al servizio del Patriarca e di una visione limitata della sessualità.

Matriarca: è quel sé che porta le tradizioni del matriarcato; considera gli uomini inferiori alle donne. A differenza del Patriarca la Matriarca non ha un doppio sistema di valori per l’uomo e la donna: ciò che vale per l’uno vale anche per l’altra. Ammira i valori femminili in entrambi e condanna il tradimento sia nel maschio che nella femmina, perciò non concede spazio alla seduzione "fuori casa".

Sé spirituali: in linea di massima si sono nutriti di una cultura cristiana basata sulla macchia del peccato originale, i sensi di colpa, il sacrificio ecc. ; possono avere un atteggiamento di diniego e di rimprovero nei confronti dell’energia afroditica che è sensuale e legata al corpo; viene scambiata per sessualità o come accesso alla stessa e quindi condannata.

Perfezionista: impone delle condizioni che rendono la vita un peso intollerabile. Richiede di fare tutto alla perfezione creando così blocchi, ingorghi energetici e una sorta di sclerotizzazione mentale: tutto ciò inibisce il calore, l’espressività, la creatività e la libertà di Afrodite.

Critico: è quella parte di noi che ci critica e ci confronta costantemente con gli altri, facendo proprie le regole degli altri sé. "Cosa dirà la gente? Sei brutto. Sei insignificante. Sei grasso. Troppo magro. Stai invecchiando. Sei noioso. Dovresti rifarti. Dovresti essere… per poter piacere. Sei un fallimento". Sono alcune delle considerazioni che questo sé, universale e potente, manda in onda non stop nella nostra mente, facendoci sentire inadeguati, insicuri, bloccando ogni iniziativa, soffocando la creatività. Non occorrono altri commenti: si può arguire come si possa definirlo il nemico numero uno della capacità di conquistare.


Silvana Borile



Anni orsono, un’avvenente signora americana, divenuta poi famosa, fu colta dal panico perché le venne diagnosticato un tumore vaginale, con pochi mesi di vita, se non si fosse operata subito. Messa di fronte a questa tragica realtà, ripercorse le tappe principali della sua vita e giunse alla conclusione che questa malattia era il risultato di esperienze negative, rabbia repressa, rancore trattenuto a lungo, angosce non esternate. Da qui la convinzione che per sconfiggere il cancro doveva rivoluzionare il proprio stile di vita, avere un atteggiamento più ottimistico e une spirito più positivo. Perché anche se si fosse sottoposta a intervento chirurgico per rimuovere il cancro, senza cancellare i modelli di pensiero, i sistemi di credenze che l'avevano generato, probabilmente il tumore si sarebbe riformato. Così chiese tempo al medico, che a malincuore le concesse tre mesi, avvertendola che il ritardo dell'intervento chirurgico poteva mettere a repentaglio la sua vita.

Louise Hay, questo è il suo nome, cominciò immediatamente a lavorare su di sé: si fece aiutare da un esperto in scienza dall'alimentazione per disintossicare l'organismo; andò da un terapeuta per rimuovere l'antico livore che la rodeva, rendendosi conto di non essersi mai accorta di covare un rancore così profondo. Spesso infatti siamo incapaci di riconoscere i nostri veri sentimenti, le nostre reali emozioni. Nel suo libro "Puoi guarire la tua vita" L. Hay afferma: "oltre alla dieta allo scarico della rabbia e al lasciar andare le cose, mi focalizzavo sugli aspetti di me che consideravo buone qualità, invece di soffermarmi sempre, come facevo prima, sugli aspetti che consideravo carenti, in una continua autocritica. La mia salute cominciò a migliorare". Di fatto, dopo sei mesi dalla diagnosi, il responso fu: "guarita completamente!"

Forse sarà capitato anche a voi di mettere in relazione un vostro malessere o una malattia con degli eventi che avete vissuto, magari una difficile situazione di lavoro, o una relazione sofferta, o la scomparsa di una persona cara. E' così: lo stress emotivo, la tensione continua abbassano le difese immunitarie, fanno funzionare male gli organi e le cellule del nostro corpo. Non vi è stato d'animo che non sia registrato dal cuore,dai polmoni, dal fegato, dalle reni, dallo stomaco, dall’intestino. E così giorno dopo giorno si prepara terreno alla malattia,che può essere più o meno grave a seconda del disagio o della tensione che c'è dentro di noi. Se in noi non c'è equilibrio, diviene visibile nel corpo attraverso vari sintomi. La medicina ufficiale cerca di eliminare il sintomo, opera su ciò che di patologico si manifesta, senza chiedersi che cosa ci sia sotto il sintomo. Un'automobile possiede delle spie che si accendono quando qualcosa non va; la malattia è la spia del nostro personale veicolo, il corpo.

Ma non ha senso eliminare la lampadina che ha fatto accendere la spia, perché non risolve il vero guasto. Il numero dei malati non è diminuito da quando si è sviluppata la moderna medicina scientifica. Ha un senso relativo diventare sempre più specializza solo nell’aggiustare il veicolo, il corpo; meglio evitare che si danneggi. Come si fa? Anni di esperienza come mi hanno dimostrato l'importanza di lavorare sul corpo, per ridurre le tensioni muscolari, spesso croniche. Altro punto importante è quello di ripulire la struttura mentale, cambiando certi rigidi schemi di pensiero, spesso negativi, equilibrare l'emotività e accrescere l'autostima, cosa di cui tantissime persone, non immaginate quante, sono carenti. Questo lavoro sul corpo e sulla psiche viene fatto in maniera eccellente dal Training Autogeno una tecnica di rilassamento psicofisico. Questo metodo prevede pochi mesi di lavoro, i risultati si vedono abbastanza presto e si concretizzano con l'eliminazione dello stress, un aumento di salute e di energia e uno sviluppo a largo raggio della propria personalità e della sicurezza in se stessi; cosa che favorisce le relazioni, il parlare in pubblico e così via. Il Training Autogeno utilizza diverse tecniche. La respirazione: il respiro è vita, respirare bene vuol dire vivere bene, vivere più centrati, più calmi, più lucidi, con una maggiore concentrazione mentale. La respirazione favorisce la circolazione sanguigna, il sistema linfatico, ossigena e stimola gli organi interni. Uno studio sugli animali ha portato alla conclusione che gli animali a respirazione lenta vivono più a lungo. Nel T.A. c'è una speciale tecnica, che fa funzionare i meccanismi di guarigione insiti nel nostro corpo e nella nostra mente: la visualizzazione creativa (vedi l'articolo sul Sogno Guidato).

In un ospedale è stata fatta questa ricerca: ad un gruppo di pazienti con ulcera emorragica è stato somministrato il placebo, ossia una innocua pillola di acqua e zucchero, con queste parole: "È l'ultimo eccezionale ritrovato in fatto di ulcera emorragica". Ben il 70% dei pazienti ha avuto l'arresto dell'emorragia! Ad un altro gruppo, stessa innocua pillola, ma differenti parole: "È l'ultimo ritrovato di cui però non sappiamo ancora bene gli esiti. Risultato: solo il 25% dei pazienti ha avuto l'arresto dell'emorragia! Questo ci sottolinea la capacità, il potere della nostra mente. Un lavoro molto importante che può servire sia a curare che prevenire le malattie è il Riequilibrio Energetico: avviene con l'imposizione delle mani e aiuta a mettere e mantenere in equilibrio, quindi in salute, il nostro corpo e la nostra psiche. Il corpo è costituito da energia densa e da energia più sottile ed è costellato dai chakra, vortici che regolano il flusso energetico del corpo umano. Ciascun chakra è associato a una ghiandola endocrina e a un certo gruppo di nervi o plesso. Il loro funzionamento riflette il modo in cui si vivono gli eventi della propria vita. La nostra società, la nostra cultura non ci ha trasmesso una importante verità: che noi possiamo essere abili creatori della nostra realtà, quindi anche della nostra salute. Ma, grazie al cielo, abbiamo a disposizione queste tecniche che ci consentono di passare da uno stato di mal-essere a uno stato di ben-essere.


Silvana Borile


Il sé Attivista è l’aspetto di noi legato all’agire. È opportuno avere una parte attiva che gestisce gli aspetti della nostra vita legati all'azione, ma diventa un problema se questa energia prende troppo spazio e non ci lascia godere altri aspetti della vita. L’Attivista ci aiuta a realizzarci, rende concreti i nostri obiettivi; ha una sua lista di cose da fare: il suo programma è intenso e non gli piace che ci rilassiamo o che sprechiamo tempo. Grazie a lui portiamo a termine i nostri impegni, ma, se è molto forte è capace di rovinarci ogni momento di riposo ricordandoci che ci sono molte cose da fare e la sua lista potrebbe essere interminabile. La nostra società si basa molto sull’agire: famiglia, scuola, azienda, sono validi stimoli alla crescita dell'Attivista. La sua presenza è evidente nelle persone di successo, ma è un sé presente in moltissime persone. Nelle sedute di Voice Dialogue, quando questa parte viene interpellata dal counselor sul motivo del suo incessante incitamento all’azione, tre sono in genere i motivi che adduce: 1) teme che altrimenti la persona vada in depressione 2) che senta la solitudine 3) solo se si mostra attiva viene considerata. Il sé attivista ha una grande vitalità e ci fa dono di una notevole energia; il problema è che:

  • non ha il senso del tempo e ci fa prendere più impegni di quelli che riusciamo a eseguire;
  • non ha contatto con il corpo fisico e suoi bisogni e quindi ci fa abusare di noi stessi;
  • valuta le persone per quello che fanno e non per quello che sono.

Possiamo fare in questo momento l’esperienza del nostro Attivista facendo una lista mentale delle cose da fare: in casa, al lavoro, per i figli, il/la consorte, le telefonate, le cose da leggere e così via. E’ molto probabile che siamo assaliti da uno stato d’ansia, da una pressione al petto, o qualche altra sgradevole sensazione: è ciò che ci regala l’Attivista. Hal e Sidra Stone, nel loro libro "Tu & io" sottolineano che questo aspetto di noi, unito al Critico, può creare ripercussioni sulla salute, sia fisica che mentale. Ricordiamo che ogni sé primario (i sé primari costituiscono la nostra personalità) ha preso così tanto spazio a fin di bene e per proteggere la nostra vulnerabilità. Nel caso dell'Attivista, molto spesso di tratta della paura di non essere amati se non siamo bravi a fare le cose; egli ci vuole "bravi" nel mondo. Al di sotto vibra la paura che, se non siamo bravi ed efficienti gli altri ci giudicheranno, o abbandoneranno. Solo quando questa vulnerabilità è accudita dall’ego consapevole possiamo portare più equilibrio e serenità nella nostra vita.


Silvana Borile



Come ci influenzano

Il principio base del Voice Dialogue - metodo creato dagli psicoterapeuti americani Hal e Sidra Stone - è che siamo costituiti da diversi aspetti, ognuno dei quali ha una sua struttura, sia come pensiero che come campo energetico. Solo la minima parte di questi aspetti è a nostra disposizione e costituisce personalità o, nel linguaggio del Voice Dialogue, sé primari. Il resto è tutto materiale rinnegato o sconosciuto, quindi parti ed energie non a nostra disposizione, ovvero i sé rinnegati. I sé primari sono gli aspetti di noi che si sono manifestati già nell’infanzia per proteggere le nostre parti vulnerabili. Questa protezione è diventata però eccessiva e finisce col soffocare molti nostri aspetti, rendendoli inaccessibili e facendoci perdere la loro vitalità e le loro qualità. Tanti stati ansiosi, depressivi e tante stanchezze inspiegabili nascono dall’avere dentro di noi delle parti represse. Alcuni degli aspetti rinnegati sono i nostri Bambini interiori. Jung è stato il primo a parlarne agli inizi del '900 con il termine "puer aeternus" (fanciullo eterno). Su questo tema esiste una vasta letteratura e sono tante le scuole che propongono l’incontro con questo aspetto fondamentale. Per alcune di esse, il bambino rappresenta il vero Sé, la nostra essenza. Nel Voice Dialogue è visto come uno dei sé più vicini alla nostra essenza, che ci permette di amare profondamente e creare intimità con le persone.

Mentre la nostra personalità sa come fare e come comportarsi, i Bambini del nostro mondo interiore sanno come essere.

Chi è il bambino interiore

E' la parte della nostra personalità che resta sempre bambina e che quindi mantiene in sé le caratteristiche legate al mondo dell'infanzia. E' l’aspetto di noi che porta nella nostra vita la giocosità, la creatività, lo stupore, il contatto con lo spirito, ma anche il bisogno, la vulnerabilità. Le parti bambine in noi sono molteplici: il Bambino vulnerabile che porta in sé la sensibilità e la paura, ci dona la sua qualità di empatia e presenza nei rapporti e ci insegna un migliore equilibrio tra vulnerabilità e potere, aprendoci la strada verso il vero potere interiore. Poi c'è il Bambino giocoso che porta in sé il gusto del gioco ed è quello con cui è più facile entrare in contatto; quello bisognoso che tende ad aspettarsi molto dagli altri e li investe di un ruolo genitoriale; infine il Bambino magico che porta la fantasia, l’immaginazione, la creatività e l'intuizione.

Come ci influenza

In realtà la parte bambina, pur avendo innumerevoli doti, può anche essere sabotatrice, quando non è accudita in modo sano e consapevole. Un aspetto bambino accudito ci dona la sua sensibilità, dolcezza, empatia, magia, giocosità, vitalità, contatto con l'anima; non accudito rivela gli aspetti distorti di queste stesse qualità: la sensibilità diventa ipersensibilità o permalosità; la dolcezza diventa melensaggine "Mi ami? Ma quanto mi vuoi bene?", l’empatia diventa fusionalità, incapacità di distinguere tra noi e l'altro; la magia diventa illusione, creduloneria, manipolazione; la giocosità diventa scherzosità invadente, la spiritualità si colora d'illusione. Gli aspetti vulnerabili reclamano in qualsiasi modo attenzione. Se una persona adulta, nei tratti del carattere presenta spesso un sé bambino, diventa facilmente vittima degli altri, in ogni tipo di relazione: sentimentale, professionale, sociale. Nonostante sia piccolo e fragile, ha un enorme potere, perciò per vivere bene e con equilibrio dobbiamo fare i conti con le nostre parti bambine. E' quindi indispensabile sviluppare un senso di protezione e accudimento interiori: siamo noi che dobbiamo prenderci cura dei nostri Bambini interiori.

Come incontrarlo

Le sessioni di Voice Dialogue sono un modo diretto ed efficace. E' interessante notare che quando il Bambino si mostra in sessione, specie se si tratta di quello Vulnerabile, lo spazio tra counselor e cliente si riempie di calore e tenerezza. Incontrarlo in modo così diretto può riservare davvero piacevoli sorprese. E' importante sapere che il Bambino interiore non diventerà mai grande, non deve crescere, non deve imparare a comportarsi da adulto. Egli prova un bel sollievo, quando capisce che non gli si richiede di diventare grande. E' il "titolare" che deve imparare a proteggerlo e amarlo.

Come accudirlo

Quando manca il contatto con la nostra parte bambina, che non è quindi da noi accudita, avvertiremo un senso di vuoto e saremo portati a riempirlo con altri bisogni: cibo, sesso, alcol, droga. In realtà i suoi bisogni sono semplici: sicurezza, ossia una casa confortevole, cibo a sufficienza, caldi vestiti e denaro per il mantenimento. C'è il bisogno del gioco, del piacere, del "fare niente" della creatività e soprattutto c'è il bisogno di essere amato. Quando cominciamo a occuparci dei bambini interiori, accadono cose molto interessanti: i rapporti possono diventare più intimi e profondi, le relazioni superficiali possono essere eliminate, si manifesta una maggiore creatività e si impara a darsi sicurezza senza aspettarsela dagli altri. Il "diventare come bambini" di biblica memoria, significa nutrire il proprio Bambino interiore, recuperare lo sguardo incantato e fiducioso. I nostri sé bambini giocano un ruolo straordinario nei rapporti, specialmente quelli di coppia. Finché non impariamo a prenderci cura dei nostri bisogni, della nostra vulnerabilità, ossia dei bambini in noi, si è destinati a legarsi agli altri come figli bisognosi e vedere così ogni aspettativa delusa.

Solo conoscendo e accudendo i nostri bambini interiori, possiamo essere in grado di attrarre relazioni soddisfacenti.


Silvana Borile



L'incontro con le proprie Guide può essere una vera sorpresa. Spesso non si tratta di angeli o entità, ossia esseri fuori da noi, ma aspetti nostri interiori, con un elevato stato di coscienza e un armonioso campo energetico. Dentro ognuno di noi ci sono energie spirituali, ossia molti sé che, da una posizione privilegiata, sono in grado di influenzare positivamente la nostra vita.

Nel contatto con questi sé, spirituali e intuitivi, possiamo avere risposte importanti e aiuti speciali. Sono energie reali, ed hanno la capacità di veicolare grande bellezza e significato dell'esistenza.

La dimensione spirituale della vita è un dono prezioso che ci arricchisce. Possiamo imparare a contattare le energie spirituali per sentirci connessi con qualcosa di più grande: una realtà fuori dall'ordinario.

Le guide interiori sono come la poesia dell'universo.

Il primo contatto con una delle mie Guide avvenne nel 1975, attraverso una medium di Milano, la città in cui vivo. Ed è stata una scoperta straordinaria, di grande impatto e aiuto per la mia vita. E aggiungo che, dalle mie guide interiori sono stata protetta se non addirittura salvata in più di un'occasione. Stavamo tornando di notte da Torino, dove l'allora mio compagno aveva tenuto una conferenza. Stanca per l'ora inoltrata mi sono addormentata e una parte di me mi ha svegliata nel momento esatto in cui lui, alla guida dell'auto, stava per andare fuori strada per un colpo di sonno!

Parecchi anni fa, mi trovavo in sosta all'aeroporto di Dubai, in attesa del volo per la Birmania. Per questo viaggio mi ero aggregata a un gruppo che non conoscevo. Per la stanchezza mi sono allontanata, salendo al piano superiore corredato di silenzio e accoglienti divani. Sono immediatamente sprofondata nel sonno. Ebbene, senza udire suono alcuno, di colpo mi sono svegliata e sono scesa velocemente: gli ultimi componenti del gruppo stavano imbarcandosi! Se avessi ritardato di qualche minuto avrei perso l'aereo e si sarebbero accorti della mia assenza solo una volta a destinazione! Una giovane biondina, sola, senza conoscere una parola d'inglese, in terra araba…

E voglio anche condividere con voi come l'ispirazione da parte di una delle mie guide spirituali abbia avuto un forte impatto sul mio futuro. Una sera di diversi anni fa, nonostante fossi sfinita per i troppi incontri con i clienti (avevo dato troppe sessioni di Riequilibrio Energetico, ossia la trasmissione di energia con le mani), ho avvertito una spinta interiore ad andare alla conferenza di una famosa astrologa, che mi fece poi il tema natale. In quell'occasione mi consigliò di contattare Giuseppe Botteri il quale, già direttore del mensile Astra e poi di L'Occhio e Donna Moderna, stava mettendo al mondo il mensile Sirio. Ci siamo incontrati e ho iniziato a scrivere regolarmente per quel giornale, intervistando vari attori sui loro sogni. Come conseguenza un Editore mi chiese di scrivere il libro "Interpretare e dirigere i Sogni". Articoli e libro hanno portato ad apparizioni in varie Televisioni, nazionali e private.

Nella mia esperienza sia personale che di counselor di Voice Dialogue, ho verificato che abbiamo aspetti interiori dotati un elevato stato di coscienza e un armonioso campo energetico, che sono in grado di influenzare positivamente, da una posizione privilegiata, la nostra vita.


Silvana Borile



Conoscere se stessi è forse la cosa più importante della nostra esistenza; perché solo sapendo chi siamo veramente si è in grado di utilizzare tutte le nostre energiet per arrivare dove desideriamo.Al di là degli scopi che ognuno si prefigge, un’unica meta urge dentro di noi: il nostro essere globale. Spesso ci sentiamo mancanti di qualche cosa e cerchiamo di colmare questo vuoto, questo senso solitudine con incontri, svaghi, attività che placano solo in parte i nostri bisogni; perché non è fuori di noi che dobbiamo cercare ma dentro noi stessi. Siamo una struttura complessa, costituita da vari aspetti e uno dei modi per entrarvi in contatto è l’ascolto del corpo. Ponendoci in uno stato di quiete, di silenzio, siamo in grado di arrivare oltre ciò che siamo abituati a percepire. Il metodo del rilassamento psicofisico è una tecnica efficace per questo obiettivo. II nostro corpo partecipa ad ogni emozione, ogni ansia, ogni paura, ogni incertezza, ogni collera da noi vissute e reagisce a queste sensazioni entrando in contrazione muscolare. Con l’andar del tempo questa tensione muscolare aumenta e si fissa nel nostro corpo creando quella che lo psicologo Wilhelm Reich ha definito "armatura muscolare" o "corazza caratteriale". Questa corazza nasconde e trattiene alcune nostre parti e il risultato è che noi viviamo con una percentuale molto bassa di tutto il nostro potenziale. Diminuisce la vitalità, ci si sente stanchi, insoddisfatti, insicuri. Siamo bloccati nelle nostre manifestazioni. Il nostro contatto con gli altri è inadeguato, perché questa tensione fa da freno.

Ora se noi eliminiamo questa tensione muscolare e di conseguenza mentale, provochiamo una distensione nel nostro corpo e nella nostra mente. Questo stato di distensione, di rilassamento, porta con sé una serie di risultati. Un mentale più positivo: la realtà può essere in un certo modo, ma il suo sviluppo può dipendere da come noi la percepiamo. Conosciamo tutti il concetto del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: il pessimista si sente infelice per la "mancanza" e l’ottimista contento per la "presenza". Di fronte alla stessa realtà due differenti atteggiamenti: il primo andrà verso la vita e i suoi problemi con un atteggiamento disfattista e chi è cosi di solito non riscuote molte simpatie; l’altro invece avrà un atteggiamento più positivo con maggiori opportunità di attrarre persone e situazioni. L’uso delle tecniche di rilassamento riduce anche lo stress e non si arriva più a sera stanchi, senza magari aver combinato granchè. Concentrazione, lucidità mentale, e aumento della memoria sono un’altra conseguenza del lavoro su se stessi. Si può riuscire a studiare in tempi più brevi e con un maggiore risultato, a essere più efficienti e incisivi in una riunione di lavoro. II rilassamento ci insegna a vivere il "qui ed ora". Ci conduce a essere più consapevolmente nel presente. Ascoltare il proprio corpo, percepire il proprio ritmo, porta a una dimensione personale che ha come conseguenza il rafforzamento della personalità e della sicurezza in se stessi, maggior capacità di affrontare interrogazioni, esami, colloqui di lavoro, gare sportive e di gestire molto meglio qualsiasi problema. Una parte molto importante nel lavoro d! scoperta di sé è il respiro. Il respiro, lo sappiamo, è vita e respirare bene significa vivere bene. Perciò è importante mettere l’attenzione a un respiro completo, lento e profondo. Questo modo di respirare stimola il cervello aumentandone l’ossigenazione e toglie quello stato di torpore mentale o di depressione che talvolta insorgono senza alcun motivo apparente. Inoltre ricarica molto di energia. Rilassamento e respirazione completa sono due grandi alleati per entrare in contatto con noi stessi. Dare riposo a un io sempre in agitazione vuoi dire scoprire che esiste un io più grande.


Silvana Borile



La relazione di coppia è un’avventura in comune. Si cresce con la convinzione che l’amore sia una cosa semplice, due cuori e una capanna e tutto andrà da sé; niente di più sbagliato. La relazione di coppia va vista come una azienda che per funzionare ha bisogno di conoscenze specifiche, cure, strategie; insomma una coltivazione continua. Innanzitutto, prima di trovare il partner occorre scoprire ciò che influenza il proprio orientamento nel processo dell’attrazione. Anche se non si è consapevoli, i modelli genitoriali hanno una considerevole influenza e occorre scoprire quale. Nella fase della conquista è molto utile conoscere i propri punti di forza (sovente si è più concentrati sulle debolezze) e una volta iniziato il rapporto è importante aver individuato i propri bisogni; va sottolineato che uno dei problemi nella relazione di coppia è l’idea che il partner debba intuire i nostri bisogni senza che li comunichiamo. È interessante ciò che avviene nella fase dell’innamoramento, come viene sottolineato nel libro "La coppia viva" scritto da Hal e Sidra Stone, la coppia che ha creato il Voice Dialogue: si è attratti dalle persone che mandano in onda i nostri sé rinnegati. Esempio: Anna è fantasiosa, poco pratica, disordinata e viene attratta da Dario che invece è razionale, concreto,ordinato (che sono i sé rinnegati di Anna, mentre gli aspetti della sua personalità sono i sé rinnegati di Dario). All’inizio della loro relazione tutti i sé critici e razionali si fanno da parte, ed emergono i sé afroditici, bambini, romantici e così via e tutto appare bellissimo, si sentono completamente accettati e amati dall’altro. Dopo un certo periodo, però, i loro sé primari (quelli che caratterizzano la personalità) cominciano a criticare gli aspetti dell’altro e iniziano i guai. Riconoscete il meccanismo? La soluzione sta nel conoscere bene se stessi, i propri funzionamenti, i sé primari e i sé rinnegati in modo da portare alla luce ciò che giace all’interno e che ci influenza senza che ce ne accorgiamo. Solo così si può avere una gestione consapevole della relazione. Per trovare la persona giusta occorre adoprarsi per diventare più completi ed equilibrati; la legge d’attrazione farà il resto.


Silvana Borile



L'energia vitale o "prana" (così definita in sanscrito dalla filosofia orientale letteralmente forza o soffio vitale) ha il potere di riequilibrare le cellule del nostro corpo, accelerando i processi di guarigione e ripristinando l'armonia psicofisica. Essendo il prana la forza vitale presente nell'universo che consente di vivere, è un patrimonio comune a tutti gli uomini. II modo per accedervi è utilizzarlo in maniera adeguata perché possa essere risanante, equilibrante ed energizzante è respirare correttamente: con un respiro completo, toracico-addominale e nasale. Infatti una volta imparato il modo di respirare bene e consapevolmente la respirazione diventa una fonte di energie vitalizzanti. Il nostro modo di respirare segnala la disposizione delle nostre energie: l'agitazione o l'eccitamento fanno sì che il respiro sia irregolare e rapido, ma quando siamo calmi ed equilibrati, la respirazione è lenta, regolare, abbastanza profonda. Possiamo cambiare il nostro stato mentale e fisico attraverso il modo di respirare. Persino quando siamo molto turbati, possiamo calmarci ed equilibrarci respirando lentamente e regolarmente. L’abitudine di cercare all'esterno l’appagamento e la tendenza ad. aspettare che siano gli altri a darci positive sensazioni di benessere, gioia, realizzazione, sono difficili da interrompere. Ma quanto più cerchiamo fuori di noi la realizzazione, tanto più perdiamo il contatto con noi stessi. Il respiro consapevole, lento e profondo ce le ridona. Man mano che si sviluppa il carattere del proprio respiro la consapevolezza che sorge dall'esperienza diretta si espanderà gradualmente fino a che il respiro e la consapevolezza diventeranno un'unità. Allora le energie della consapevolezza e del respiro si stimoleranno mutuamente e l'energia aumenterà. II processo è quasi come il caricare una batteria: si inserisce consapevolezza o energia mentale nel respiro e si stimola l'energia. Questo è il segreto dell'abbondare dell'energia. Quando sì è consapevoli del respiro, la vita può diventare più equilibrata. Persino quando ci si trova in situazioni che destano ansia, rabbia, frustrazione o dolore si può dissolvere il turbamento essendo semplicemente consapevoli della respirazione lenta, calma, ritmica. Quanto più a lungo si accumula energia con il respiro tanto più si calma tutto il corpo; dando all'energia la possibilità di stabilizzarsi ci si calma ad ogni livello. Poiché sia le energie esterne che interne derivano dalla stessa fonte, a misura che il proprio ambiente interno cambia, muta anche la nostra relazione con il mondo esterno. Respirare ha radici profondi nell'essere e nell'energia vitale.

Esiste un particolare tipo di terapia che utilizza il prana, l'energia vitale: la pranoterapia, o riequilibrio energetico. Alcune persone, dotate di particolari qualità, possono infatti divenire "canali" di questa energia e la trasmettono attraverso l'imposizione delle mani. È risaputo che nei templi egizi alcuni sacerdoti guarivano i malati con l'imposizione delle mani; lo stesso dicasi dei templi romani. Al re di Francia, Luigi IX (san Luigi) si attribuiscono molte guarigioni ottenute con l’imposizione delle mani e non fu l'unico né tra i regnanti né tra gli stessi papi. Lo stesso sistema fu usato da molti santi per operare guarigioni miracolose. L'energia vitale è ricca di differenti qualità e vibrazioni; a seconda dell’operatore si manifesta con qualità, intensità e risonanze diverse dipende dal livello di chi opera, dal suo pensiero, dalla sua spiritualità, dal suo tipo di vita, dal suo stato psicofisico, dal suo livello di evoluzione. Alcuni terapeuti operano in campi specifici, chi più sul piano fisico, chi su quello psichico, chi su quello evolutivo-spirituale, chi su tutti i livelli. L'energia pranica, o energia bioradiante o fluido emessa dal terapeuta entra nel corpo e nel campo elettromagnetico del malato e ne ristabilisce l'equilibrio psicofisico. Questo riequilibrio energetico può avere dei notevoli effetti benefici, oltre che su varie problematiche di tipo fisico sul sistema nervoso, l'apparato mentale, il piano emotivo; in una parola, sul disagio esistenziale. Eliminando stati di ansia, depressione, angoscia, paure, fobie, porta il soggetto a uno stato di maggiore benessere. Da questo benessere può partire una trasformazione, un miglioramento, un ampliamento della consapevolezza e quindi della personalità.



Il Voice Dialogue è uno straordinario metodo di sviluppo di consapevolezza e crescita personale. È stato ideato da una coppia di psicoterapeuti americani, Hal e Sidra Stone, negli anni ’70. Hal, in occasione degli incontri tenuti nel giugno ’05 all’Università di Arezzo, fece questo commento: "Le persone, quando si innamorano, fanno cose strane; noi abbiamo fatto il Voice Dialogue!". Queste due meravigliose persone ci hanno dato un efficace strumento di scoperta degli aspetti che giocano a favore o contro i nostri obiettivi e il nostro stare bene. Siamo come un grande mosaico di cui conosciamo solo poche parti che, nel linguaggio del Voice Dialogue, vengono definiti "sé". Quando usiamo la parola "io" ci riferiamo in realtà ai cosidetti "sé primari" ossia quelle parti di noi che si sono strutturate già dalla prima infanzia con l’intento di proteggerci e farci accettare dagli altri. A questo scopo si sono nutriti dei credo familiari e culturali,cercando di farceli osservare. Nel team dei sé primari troviamo, per citarne alcuni:

  • Il Protettore, quella parte di noi che ha l’ intento di proteggerci e di farci seguire le regole della famiglia (che possono essere molto diverse per ogni nucleo familiare) e quelle della società in cui siamo nati;
  • Il Critico, quella parte che ci critica in tutto, dal corpo, a come ci comportiamo, a quello che diciamo; inoltre ci paragona agli altri sempre a nostro sfavore. Ci critica per farci essere perfetti, inattaccabili, in modo da essere accettati, o amati, o per raggiungere il successo, ma di fatto ci distrugge e mina fortemente l’autostima;
  • L’Attivista, il sé che pensa che abbiamo valore solo se siamo attivi, se lavoriamo tanto; non ha limiti e non tiene conto dei nostri reali bisogni, sia fisici che psicologici. Attivista e Critico possono minare molto la salute;
  • Il Gentile o compiacente che si struttura quando, ancora piccoli, scopriamo che abbiamo un buon ritorno se siamo carini, sorridenti e compiacenti.

Nel loro intento protettivo, questi sé hanno "tolto di mezzo" molte altre nostre parti, che il Voice Dialogue chiama "sé rinnegati". Tra questi troviamo i sé vulnerabili (es. il Bambino), i sé istintuali, i sé intuitivi. Queste parti rinnegate racchiudono qualità e limiti che non sappiamo di avere e che influenzano fortemente la nostra vita sentimentale, l’area professionale e la salute. Il Voice Dialogue ci fa conoscere tutte queste parti, il loro funzionamento e come ci influenzano, arrivando a strutturare un centro, l’Ego consapevole, che è in grado di gestirle e renderle disponibilii nei modi e nei tempi adeguati ai nostri bisogni. Diviene così il direttore della nostra orchestra interiore, di cui sa riconoscere e gestire gli strumenti. Nel Voice Dialogue "trovare se stessi" non è più soltanto una frase, è una realtà.




Dell’Intuizione hanno parlato i grandi del pensiero. Nella filosofia di Spinoza, l'intuizione è la forma di conoscenza più alta, superiore alla conoscenza sensibile e a quella scientifica. Bergson definì l'intuizione un istinto autocosciente e per lui l'Assoluto può essere compreso solo con l'intuizione. Kant fa distinzione tra intuizione sensibile, propria dell’uomo quale essere finito e intuizione intellettuale, propria soltanto dell’Essere infinito. Nel Counseling l’intuizione è una grande risorsa, rende le sessioni più efficaci e complete. Intuire subito alcuni aspetti del cliente, conduce più facilmente al nocciolo del problema. Essere intuitivi è come trovarsi davanti a una specie di autostereogramma, un’illusione ottica tridimensionale: c’è un’immagine nascosta che viene vista solo se si lasciano incrociare gli occhi. L’intuizione fa velocemente evidenziare alcune parti chiave del cliente, portando così a una più rapida risoluzione dei problemi. È un dono che tutte le persone potenzialmente hanno ma che può essere poco sviluppato; i sé intuitivi sono presenti in ognuno, ma spesso occultati; si possono però scoprire. Questo processo è favorito dal Voice Dialogue. Creato negli Usa negli anni Settanta da Hal e Sidra Stone, psicoterapeuti di formazione junghiana lui e skinneriana lei, è un affascinante e pratico processo di conoscenza dei propri aspetti interiori. Questo metodo parte dal presupposto che ognuno di noi è costituito da diverse parti, o aspetti psicologici, i sé. I sé sono molteplici, per citarne alcuni: il Protettore, il Critico, l'Attivista, il Perfezionista, il Gentile, il Bambino, l'Afrodite, la Matriarca, il Patriarca, il Conoscitore Psicologico, il Ribelle, il Guerriero, il Saggio, l'Intuitivo e lo Spirituale.

Da oltre 40 anni l’intuizione si è rivelata un dono prezioso per la mia attività nel campo della relazione d'aiuto e della crescita personale. Altrettanto preziosa è stata per la mia vita personale. Una sera di tanti anni fa, nonostante fossi sfinita, ho sentito di dover andare alla conferenza di una nota astrologa, Gemma Zucchi, che in seguito mi fece il tema natale. Durante questo incontro mi consigliò di contattare Giuseppe Botteri, l’inventore e direttore del mensile Astra, poi direttore de L’Occhio, Donna Moderna, La Notte. Botteri in quel periodo stava mettendo al mondo il mensile Sirio. Io avevo già collaborato con alcune testate della Mondadori. Ho quindi iniziato a scrivere regolarmente per quel giornale, intervistando gli attori sui loro sogni. Come conseguenza un Editore mi chiese di scrivere il libro "Interpretare e dirigere i Sogni". Sirio e Libro hanno portato ad apparizioni in varie Televisioni, nazionali e private, anche in modo continuativo. Tutto per l’intuizione di quella sera a recarmi alla conferenza, quando per l’enorme stanchezza neanche le cannonate avrebbero potuto smuovermi.


Silvana Borile